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116 | la messa di nozze |
più, che non ti scriva più, che sparisca, non mi costerà nulla obbedirti, sorretto dalla divina speranza, dalla certezza beata. Andrò ad aspettarti in capo al mondo, o a Promonte. Ci sposeremo lassù, vedrai finalmente il mio paese, entrerai da padrona nella mia casa; ci sposeremo nella chiesa dove si sposò la mamma mia....
Sentì che ella scoteva la testa. Si volse a guardarla. Ella diceva di no, con una mossa del capo, tacitamente.
— Non a Promonte? In un altro sito?... Dove tu vorrai!
— No.
— Come?... Non vuoi?... Non mi credi?...
— Ti credo, te l’ho già detto. Ma perchè questo matrimonio si sciolga, perchè io torni libera di contrarne un altro con te, c’è ancora una difficoltà.
— Quale?
Ella sorse in piedi. Lungo le strette curve sulle quali il treno volava, la carrozza era scossa, urtata, sbattuta così violentemente, che riusciva molto difficile mantenersi ritti. Afferrata con la sinistra all’orlo della cuccetta superiore, ella distese la destra a cercare qualche cosa in mezzo alle