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la messa di nozze | 109 |
comprensibile, disse finalmente, pianissimo, passandosi una mano sulla fronte:
— Vuoi che lo lasci?... Lo vuoi proprio?... Sarebbe molto più facile che tu non creda.
Sulle prime egli non comprese. Poi, come un lampo, un dubbio gli attraversò la mente, il dubbio antico, dei primi giorni: ella non doveva essere unita legalmente a quell’uomo. Tutti i sospetti concepiti due anni innanzi, nell’incontrarla sola, in un albergo di montagna, lo invasero, confusamente; rivide in lei l’avventuriera sospettata, riprovò il moto di diffidenza che lo aveva fatto indietreggiare.
— Come sarebbe a dire? — proferì, dopo una lunga pausa, mentre il suono soffocato della cornetta e il fischio della locomotiva annunziavano la ripresa della corsa.
— Dico che la nostra unione non è indissolubile.
— Non siete maritati?
L’ambiguo sorriso tornò ad incresparle l’angolo della bocca.
— Siamo maritati.
— Allora?
Ella si prese la sinistra nella destra, considerando il cerchietto d’oro dell’anello nu-