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96 la messa di nozze

te della locomotiva spinta a tutta forza, vomitante dense volute di nero fumo squarciate dal candido vapore del fischio lungo, insistente, interminabile. Figure di uomini e di donne in piedi si profilarono nei vani luminosi delle finestre, nessuno nella carrozza coi letti, tutta chiusa, come deserta.

Un dubbio attraversò il pensiero di Bertini: se Rosanna non c’era? Se non era partita, per un contrattempo, per un caso imprevedibile?

— Il signore ha la cabina 7 e 8? — gli domandò il conduttore aiutandolo a montare sul terrazzino.

— Sì. Da che parte?

— Favorisca....

— Avete saputo dell’accidente?

— E come!... Siamo rimasti più di tre ore fermi in aperta campagna!... Ecco la sua cabina. Desidera che le prepari il letto?

Gli rispose di sì dopo un istante di esitazione, pensando che il breve indugio lo avrebbe liberato per sempre da quell’uomo. Cercò di sporgersi da un finestrino per vedere l’ora all’orologio della stazione e regolare il suo: tutti i vetri erano rialzati e fermati.