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critica e creazione 225

suo redentore non pare una conclusione molto morale. Agostini ha il torto dì essersi unito con una donna molto più giovane di lui. Max Nordau ha voluto forse dimostrare che i vecchi non debbono prender moglie, o non la debbono prendere troppo giovane?... Un altro torto di Agostini consiste nell’avere intrapreso speculazioni non troppo chiare: vuole forse l’autore dimostrarci che la farina del diavolo se ne va tutta in crusca?... Queste conclusioni sono bensì morali, ma non riescono molto nuove.

Henneberg, per conto suo, ha ottenuto i favori di Augusta quando costei li accordava facilmente. La sua funzione di fuco è stata esercitata. Egli potrebbe avere gran torto nell’ostinarsi a riottenere questa donna proprio quando, dopo averla rifiutata come moglie e spinta ad accettare un altro partito, ragionevolmente e doverosamente ella non vuol più saperne di lui. Nondimeno, dopo il suicidio di Agostini, egli la otterrebbe, se non rivelasse troppo brutalmente la bruttezza dell’animo suo. Ella ne è naturalmente nauseata. Ma lo sciagurato paga con la morte le sue brutture; dimostra, morendo, di non essere tutto orribile come pareva. E la donna che voleva esercitare una specie di potere sovrano, che voleva essere come la regina dell’alveare, quando vede morire uno dopo l’altro questi due