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due civiltà 171

fabbrica frecce è di ferire gli uomini, mentre quello di chi fabbrica corazze e scudi è d’impedire che gli uomini siano feriti. La stessa differenza c’è fra l’uomo il cui mestiere è di far voti di felicità alla nascita dei bambini, e l’uomo il cui mestiere è quello di costruire feretri. Bisogna perciò stare molto attenti prima di scegliere una professione».

Ed anche più curioso è vedere come questa filosofia, la quale va tant’oltre nel senso della bontà e dell’amore, racchiuda poi i germi delle dottrine ispirate da sentimenti opposti, — tanto è vero che la verità è complessa e sta nel mezzo. Già quando i libri sacri della Cina parlano dell’«uomo superiore», la mente ricorre subito al Superuomo del Nietzsche. Quando nel Lun-Iu si legge: «L’uomo superiore non è un vano utensile impiegato agli usi volgari... Chi non si crede incaricato di compiere un mandato, una missione, non può essere considerato come uomo superiore», pare di avere sott’occhio una pagina del Zarathustra. L’affermazione della ineguaglianza degli uomini conduce il filosofo tedesco e i Cinesi alle stesse conseguenze pratiche. Meng-Tseu dice: «Gli uni lavorano con l’intelligenza, gli altri con le braccia. Quelli che lavorano con l’intelligenza governano gli uomini,