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della famiglia esiste nella persona». I femministi dovrebbero esserne contenti.

III.

Questa filosofia, invece, sembrerà troppo semplice a noi occidentali, amanti dei voli metafisici, ricercatori appassionati della quadratura del circolo. Ma il pensiero cinese è semplice, pratico, positivo.

Noi perdiamo il nostro tempo intorno al problema del libero arbitrio; i Cinesi si contentano di dire, con Meng-Tseu: «La natura dell’uomo somiglia al salice flessibile, l’equità e la giustizia somigliano a un canestro: con la natura dell’uomo si fa l’umanità e la giustizia come si fa un canestro con un salice flessibile». Da noi filosofi e teologi si accapigliano a proposito della morte, dell’anima, della divinità: in Cina queste polemiche sono ignote o molto più rare. «Ki-Lu domandò come bisogna servire gli Spiriti e i Genî. Il filosofo disse: — Quando non si è ancora in grado di servire gli uomini, come mai si possono servire gli Spiriti e i Genî? — Permettetemi, aggiunse il primo, che ardisca domandarvi che cosa è la morte? — Il filosofo disse: — Quando non si sa ancora che cosa è la vita, come si potrebbe conoscere la morte?» Pertanto la morale cinese non insegna ad aspettare il