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il femminismo 137

cristianesimo abbondò nel senso di ciò che oggi si chiama femminismo; il linguaggio di San Giovanni Boccadoro dovrebbe, per esempio, piacer molto ai suoi moderni campioni: «Dio,» dice il Santo, «non impone sull’uomo tutto il fardello della vita, e non fa dipendere da lui solo la perpetuità del genere umano. Anche la donna ha ricevuto un grave ufficio affinchè sia stimata. Iddio non le assegna un destino minore di quello dell’uomo; la Scrittura ce lo rammenta con queste parole: Diamogli una compagna simile a lui». Ma più tardi, quando l’evangelica esaltazione della donna degenerò nella goffa glorificazione che ne fece la cavalleria, una reazione in senso inverso si manifestò con la Riforma, la quale non si oppose agl’istinti poligamici degli uomini e tolse le donne dal trono ideale dove erano state collocate, per farne semplici e troppo spesso umili massaie.

Queste fluttuazioni del pensiero e queste modificazioni del costume umano, che il padre Roesler e molti altri studiosi hanno notato, dipendono dal contrasto dei due fatti naturali dianzi definiti. Un esempio curioso della perplessità del giudizio lo troviamo in quella dottrina morale del Maeterlinck che abbiamo già esaminata. Senza entrare direttamente nel dibattito, egli crede alla supremazia maschile quando afferma che l’uomo è più