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il femminismo | 123 |
più nel vero e nel giusto di noi? Se bisogna credere al progresso, — e i femministi debbono crederci; perchè, in caso contrario, come potrebbero sperare nei miglioramenti futuri? — se veramente dobbiamo dire che la storia del genere umano dimostra un successivo nostro perfezionamento, bisogna allora anche ammettere che la supremazia della donna è oggi scomparsa perchè non era ragionevole, non tollerabile, non sostenibile. Vogliamo dire che le società umane, progredite per certi rispetti, sono andate indietro per altri? Questo modo di ragionare è pericoloso; perchè chi distinguerà in quali cose abbiamo peggiorato e per quali altre siamo andati avanti? A Sparta si lasciavano morire i bambini deboli e mal fatti, per la salvezza della razza; è preferibile l’antico costume a quello presente di sostentare finchè è possibile le vite grame?
E poi: quale fu veramente questa supremazia femminile ai tempi antichi, ed in che cosa consistette? Nella medesima Sparta le fanciulle erano educate come i giovani, si addestravano nelle palestre insieme con quelli. Noi possiamo lodare l’educazione spartana: non la lodava però Aristotile, che poteva meglio di noi valutarne gli effetti. «Il legislatore di Sparta», dice lo Stagirita, «ha ordinato le istituzioni dello Stato in modo che gli uomini siano educati conforme-