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94 la filosofia di un poeta

desta, suggerisce al filosofo similitudini delle quali questi potrebbe giovarsi, se non fosse che, appena una prima immagine appare, tosto un intero quadro si svolge nella fantasia del poeta, con i più minuti particolari, e occupa tanto la sua attenzione, da fargli perdere di vista il punto di partenza, la dimostrazione filosofica. Noi vediamo qui un mare in tempesta, le onde verdi, le spume livide: dove sono più le convulsioni della storia, le folle ribelli, le vittime sanguinose?

In un altro luogo egli paragona il saggio ad «un povero bruscamente trasportato dal fondo della sua capanna in un palazzo immenso: svegliandosi, il povero cercava inquieto, nelle sale troppo vaste, i miserabili ricordi della sua camera angusta. Dov’erano il focolare e il letto, la tavola, la scodella e lo sgabello? Egli ritrovò, tremolante ancora al suo fianco, l’umile torcia delle antiche veglie; ma la luce di essa non arrivava alle volte altissime, e solo il pilastro più vicino sembrava a quando a quando vacillare nei battimenti delle alette luminose...». La descrizione continua: «Ma a poco a poco i suoi occhi si abituarono alla nuova dimora. Egli percorse le sale innumerevoli, e si compiacque tanto di ciò che la fiaccola rischiarava, quanto di ciò che restava nell’ombra. Da principio egli desiderava che le