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UNO SCRUPOLO DI DON GIOVANNI



P

rotesti, gridi e strilli fin che le pare, cara contessa mia; ma ella

non mi rimoverà dalla mia opinione — dalla mia certezza. Gli uomini in amore come nel resto, sono più logici. E poichè discutere astrattamente non giova, ma conviene addurre le prove di ciò che s’afferma, io le voglio subito provare, con un altro fatto, l’affermazione mia.

I Don Giovanni, avendo qualcosa della natura effeminata, non sono capaci di sentimenti duraturi e non hanno una coscienza coerente come tutti gli altri uomini — è vero? Orbene, io voglio narrarle uno scrupolo di Don Giovanni!

Don Giovanni adunque (lasciamogli questo nome che vale e quindi risparmia una biografia) aveva spezzato l’esistenza della povera Principessa. Alla nostra debolezza di «umili marionette,» come dice magnificamente un poeta,

dont le fil est aux mains de la necessité,


giova addurre, nelle meritate disgrazie, l’impossibilità di prevedere l’avvenire, l’eterna congiura delle illusioni, l’inganno universale del quale siamo predestinate ed