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PREFAZIONE


Milano, 7 agosto 1897.


Mia cara amica,

Questo volume è suo. Dirò anzi di più: come senza di lei non lo avrei scritto, così senza il suo permesso non lo potrei pubblicare. Le lettere che lo compongono le appartengono; raccogliendole insieme io mi uniformo al suo desiderio — al suo comandamento.

Il suo giudizio sul mio libro dell'Amore si compendiò in queste parole: «L’amore c’è soltanto nel titolo.» Le mie teorie la sdegnarono; ella si rifiutò di ammetterle, osservando che di teorie, di sistemi, di ipotesi, ciascuno può costruirne quanti ne vuole, ma che i fatti importano unicamente. Ecco come e perchè mi sentii nell’obbligo di addurle alcuni esempii delle astratte proposizioni enunziate in quello studio. Già dissi a lei, ma debbo ora ripetere ai miei — ai nostri! — nuovi lettori, che non uno di questi esempii è inventato: io non ho fatto e non ho voluto fare opera di