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OMISSIONI



L

a quistione è appunto questa, cara amica mia: che uomini e donne

avranno torto, avranno ragione, saranno scusabili o no di rigettarsi a vicenda i torti come le palline in una partita di lawn-tennis; ma tra loro non potrà esserci accordo. Non è possibile che due esseri fatti diversamente pensino e operino a un modo. Se all’amore furono sempre innalzati inni di gioia trionfale come al sommo bene, alla massima dolcezza, all’unica felicità, la medaglia ha un rovescio, e chi volesse mettere insieme tutti i sospiri di dolore e le grida di maledizione che questa passione ha strappato nei secoli al genere umano, ne farebbe un libro altrettanto grosso quanto quello degli inni. C’è un momento nel quale gli amanti s’accordano, e il piacere in questo momento è infinito; e l’infinito piacere pare che compensi le pene innumerabili; pare, perchè il fugacissimo e alato attimo dell’accordo è pagato con un dissidio interminabile. E, come abbiamo visto, il dissidio comincia troppo presto, comincia con lo stesso amore, è suo gemello. La resistenza delle donne alle ardenti e supplici sollecitazioni degli uomini è molto penosa. Non solamente questi uomini soffrono per non ottenere l’appagamento della spasi-