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FINO A MORIRNE


Mia cara amica,


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lla non risponde? Chi tace acconsente! E col suo silenzio non mi dice ella veramente che io ho ragione, che la condotta della mia ultima protagonista è proprio una specie di logogrifo, e che la mancanza di logica nella psiche muliebre è quella che produce tali risultati?

Se non m’inganno, se proprio ella non mi ha risposto perchè, rispondendomi, dovrebbe darmi ragione, io voglio ricambiare il suo assenso e darle ragione a mia volta. Queste illogiche creature, queste sfingi viventi ogni parola delle quali è un enimma, non fanno soltanto soffrire gli uomini che le incontrano, ma soffrono esse medesime, prima di essi; soffrono della propria indecisione, dei contrasti della loro natura, delle contraddizioni della loro volontà; ne soffrono acutamente, talvolta fino a morirne. E poichè è inteso che io debba comprovare le mie asserzioni con altrettante parabole, eccole quella che fa al caso presente.

Ella legge le opere di molti, di tutti i romanzieri moderni; ma uno gode più degli altri le sue simpatie: un romanziere che è al tempo stesso filosofo; uno scrittore che, come a lei, piace a tutte le signore, e