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per la sorte dei nostri bravi che avevano chiesto ed ottenuto di andare a battersi laggiù, si sparse la voce che il capitano... — or ora lo nominavo! — era stato destinato, non si sapeva se dopo sua domanda o per ordine superiore, ai presidii africani. La dama seppe questa notizia da una sua amica, presso la quale si trovava con altre due o tre signore. Giudichi ella come rimanesse all’annunzio! Era possibile che egli avesse voluto lasciarla? Se il decreto non era stato da lui stesso sollecitato, non avrebbe potuto ottenerne la revoca? Ciò non era possibile, in tempo di guerra: egli si sarebbe disonorato, neppur ella poteva consigliargli tanta viltà. E se anzi egli aveva chiesto di partire appunto per non poter più resistere alla resistenza di lei? Perciò dunque non glie ne aveva detto nulla, e le toccava udir la notizia da altre persone?... Questi dolorosi pensieri occupavano talmente la poveretta, che ella non aveva più udito ciò che le amiche dicevano vicino a lei. Una delle dame più commosse al pensiero del destino serbato agli ufficiali d’Africa, aveva detto che, se la guerra è sempre cosa triste, tristissima è laggiù, tanto lontano dal proprio paese, in regioni deserte, contro orde selvagge ed ignare di quelle leggi d’umanità che nelle lotte più accanite tra popoli civili vigono ancora. Un’altra soggiungeva che ciò sarebbe stato quasi nulla senza l’orrore di certe mutilazioni alle quali erano sottoposti i morti, i feriti e gli stessi prigionieri; allora una terza, con un sorriso che le parrà, mia cara contessa, intempestivo, ma che è troppo naturale, osservò che il nostro capitano era assicurato contro questo pericolo. E con nuovi sorrisi un’altra confermò che, infatti, egli non aveva nulla da perdere...

La dama, assorta nei gravi e molesti pensieri, aveva ricominciato a porgere ascolto udendo il nome di lui; ma, sul principio, era rimasta senza comprendere. Che volevano dire?... Quando il senso dell’osservazione fu precisato, ella avvampò. Di sdegno, di vergogna, di dolore? Contro quelle donne, contro di lui, contro sè stessa? Non avrebbe saputo dirlo. Certe commozioni sono d’una natura così complessa ed am-