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il sospetto 35

romans qui paraissent,» diceva dunque la marchesa di Richelieu all’abate di Grécourt, «sont bien denoués d’évènements piquants; si j’écrivais ma vie, vous verrez bien d’autres aventures. Par exemple, en allant un jour à la campagne, je fus arrêtée dans un bois, loin de tout secours, par un voleur. Mes gens prirent la fuite; quand il m’eut bien volée, le galant s’avisa de me trouver belle et, en conséquence, il fallut passer par ce qu’il voulut; il demandait d’une façon si pressante et si tendre — avec un pistolet à la main — qu’il n’y avait pas le moyen de le refuser. Eh bien, l’abbé, croirez-vous bien qu’il y eut un moment où je ne pus m’empêcher d’écrier: Ah! charmant voleur! Oh! voleur charmant!...»

Bisogna credere, è vero? alla narratrice; perchè la sua confessione è di quelle che, per universale consenso, recano pregiudizio alla reputazione di una donna; ma se l’avventura le pare poco persuasiva come troppo romanzesca, io glie ne narrerò un’altra assolutamente autentica. Il fatto è successo in Sicilia ed è per molti rispetti caratteristico dei costumi isolani.

C’era una volta un avvocato, giovane, nè bello nè brutto, eccessivamente barbuto, con due occhi che parevano cinti di fiamme, il quale s’era innamorato a modo suo d’una buona e bella signora, lontana sua parente. Dico che s’era innamorato a modo suo, perchè, senza parlarle mai d’amore, non pensava ad altro che ad averla. È pur vero che se non le parlava d’amore ciò dipendeva dalla difficoltà di parlarle d’una cosa qualunque. Ella avrà sentito dire che laggiù i mariti sono molto gelosi; e se pure, a suo giudizio, gli uomini sentono tutti ad un modo, non mi negherà che la diversa latitudine sotto la quale vivono eserciti una certa influenza almeno sui costumi; ora in Sicilia, se la gelosia non è più fortemente sentita, è certo che i gelosi hanno maggiori mezzi di garentirsi. La libertà che le signore godono nel mondo un po’ cosmopolita delle grandi città continentali è ignorata nell’isola rude e mezzo selvaggia; la casa maritale ha ancora molto dell’harem dove nessun altro fuorchè il signore