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34 | gli amori |
veglia dell’arme? Invece le donne capaci di soli amori d’epidermide esistono, sì; ma sono, per buona sorte e ad onore del nostro sesso, tanto poche che, quando ne trovate qualcuna, voi la considerate come un’inferma degna non solo di compatimento ma anche di cure. Senza un qualche morale richiamo — e siano pure, come voi dite, quelli poco morali della vanità e della curiosità — le donne non capiscono ciò che voi altri capite troppo bene. Molte volte, è vero, il sentimento della pietà le spinge ad appagare i loro amanti per farne cessare le pene, per vederli lieti e felici; molte volte ancora l’idea di padroneggiarli, di farne quel che vogliono, le riduce a fare ciò che vogliono essi; ma sia l’idea di un dominio da esercitare, sia la commozione pietosa, siano gli eccitamenti della curiosità, siano le soddisfazioni di vanità procurate dall’adulazione mascolina, bisogna che almeno un’idea, se non proprio un sentimento o un affetto, le persuada e le pieghi. Senza di ciò, state pur certo che tutte saranno dell’opinione della duchessa d’Orléans....»
Se ella pone così la quistione, io le dirò, contessa, che sono del suo parere e che non abbiamo più bisogno di discutere. Che le femmine animali siano fredde e si possano considerare addirittura come ghiacciate a paragone dei maschi ardentissimi, è un fatto che la storia naturale dimostra fino all’evidenza. Che l’ardore dei sensi sia estremo negli uomini, e che i sensi muliebri non ardano come fiamma, ma covino piuttosto come brace sulla quale occorre soffiare perchè dia vampe e riscaldi, lo abbiamo già detto, nessuno lo mette in dubbio e non accade più dimostrarlo. Ma perchè nella costituzione dei sessi corre questa differenza innegabile, dovremo noi dire, come a lei piace, che tutte le donne sono come la duchessa d’Orléans? Dichiarava costei che quella di fare i figliuoli è «une vilaine, sotte et dangereuse chose qui ne m’a jamais plu». Ma se ella mi concede che, a parte le differenze araldiche, una marchesa vale, come donna, quanto una duchessa, io le riferirò l’opinione della marchesa di Richelieu, la figlia della duchessa di Nevers. «Tous les