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24 | gli amori |
aperto alla prima pagina bianca, l’esemplare dove Valdara stava scrivendo; «A Giuseppe Giacosa, fraternam...» Ella guardò curiosamente quei libri, prese l’esemplare aperto e considerò un poco la dedica.
— Questo libro è dunque vostro? — domandò, senza nessuna espressione di compiacimento o di stupore; e Valdara, stupito invece un poco per proprio conto, rispose:
— Si, è mio... Ne gradite una copia?...
Allora, con l’espressione di chi si sovviene a un tratto di qualche cosa, la dama insistè:
— Dunque voi siete Valdara, il poeta?... L’autore delle Elegie d’autunno?... — E naturalmente, tranquillamente, come se il sapere che l’amico suo era uno dei più grandi poeti della patria non gli aggiungesse nè gli togliesse nulla, ella continuò: — Io avevo creduto che foste quell’altro, quello del lanificio...
Per la verità debbo aggiungere che Valdara, quella volta, restò un po’ male.