Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
umana. Il giorno che voi avete confessato l’amor vostro, che ne avete ottenuto il ricambio, avete detto a voi stesso: «E’ per sempre! per sempre!» Voi credete a questa parola, pensate che se qualcosa d’indipendente dal vostro volere non accadrà, l’amor vostro durerà eternamente. Ed è, dapprima, il tripudio più puro fra le proteste più pazze. Un sentimento di meraviglia occupa il vostro spirito: pensate alla creatura che vedeste un giorno da lontano, a cui parlaste col rispetto più timido, per cui sentiste nascere il desiderio più disperato — e questa creatura adesso è vostra, vi appartiene, tutta! Voi quasi nol credete; se la vedete, talvolta, passar da lontano, il dubbio rinasce nel vostro spirito. Nel cuor vostro una gratitudine immensa, una devozione sconfinata raddoppia l’amore. Tutti i giorni voi le scrivete, le mandate qualcosa del vostro pensiero, del vostro cuore. Ella impara a memoria le vostre lettere, ve le ripete, ve ne chiede altre. Voi ricominciate, ancora, sempre; ma, senza accorgervene, le antiche espressioni vi ritornano sotto la penna e, a poco a poco, naturalmente, vi ripetete. Vi mancano le parole? Che importa! Voi pensate che da tutti i vostri atti, da tutta la vostra vita, ella dev’essere assicurata della saldezza del vostro affetto. Ella non pensa così; si lagna perchè vi crede intepidito, fa consistere il bene in certe cose che per voi non hanno significato. State in guardia: voi cominciate a scorgere i difetti nell’idolo. E se chiudete gli occhi per non vederli, altri invece se ne rivelano. Allora voi ve ne fate una ragione; tutte le creature umane non hanno forse i loro?... Sapete che cosa vuol dir questo? Vuol dire che dal periodo epico voi già passate a quello critico. Voi vi ammirate per la vostra penetrazione, per la vostra ragionevolezza. Il vostro egoismo vi mantiene pertanto in una illusione; vi dimostra che, dal canto vostro, voi non avete difetti di sorta; ella non può, non deve trovarne in voi. Un bel giorno, una sua parola, l’accento col quale ella la pronunzia, vi aprono gli occhi; ella ha scoperto i vostri difetti secreti, le vostre debolezze