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LO SCANDALO
Ma no, ma no, mia buona amica; io non mi sono mai sognato di dire che
tutte, o la più gran parte delle mercenarie sono come quelle delle quali
le ho parlato, ancora capaci di sentimenti buoni e degne di ispirarne.
Lo scherzo è scherzo, ed ella sa, senza che io glie lo dica, a che punto
comincia e dove poi finisce. Se un certo sdegno contro i giudizii
volgari può spingere al paradosso, la verità vera non deve restare a
lungo disconosciuta, e la vera verità intorno all’argomento che oggi ci
occupa, è questa: che le mercenarie come la Toscanina e la sua compagna
dalle cicatrici sono troppo rare eccezioni; d’ordinario non accettano e
non gustano la turpe vita se non turpi creature. Tuttavia, hanno gli
uomini il diritto di disprezzarle — intendo gli uomini che le cercano e
se ne giovano? Non c’è in questa nostra società un’ipocrisia
spaventevole grazie alla quale — diciamo meglio: per colpa della quale —
i morigerati difensori della scrupolosa morale sono poi quelli che più
godono nel vizio?
Le persone molto virtuose sono sovranamente indulgenti — quando non sono spietatamente severe.