Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
delle nozze m’ero proposta di risponder di no al municipio e in chiesa; ma come si fa, ero una ragazza di sedici anni, dove potevo prendere tanto coraggio? E ciò che ho sofferto in cinque anni non si può ridire: ci sarebbe da scrivere tutto un romanzo. Una volta m’ero anche messa a buttarne giù le prime pagine. Scrivo un poco, ho dato qualche cosa alla Crisalide; ma come si fa? Anche il direttore del Pensiero voleva che gli mandassi qualche corrispondenza di tanto in tanto, e finora non ho proprio potuto: non ho tempo. Conosco molti letterati, però: il Rampelli, Diego Giostra, la Principessa azzurra. Con quest’ultima siamo intime: facemmo conoscenza ai bagni d’Acqui, due anni addietro: ci siete stato? Una stagione elegantissima. C’era tutta la società piemontese, anche quelli che non avevano bisogno della cura e venivano per semplice diporto: la marchesa Briziè, la contessa Garresio, tante altre signore con le quali si stava sempre insieme. Ce n’erano anche di quelle che facevano le schifiltose, che pareva si contaminassero a stare insieme con gli altri; e poi se ne sentivano delle belle, sul conto di certe santarelline. Ma a me non la danno a intendere, sapete, le così dette donne oneste! Del resto ci siamo divertiti lo stesso; anzi di più; gli uomini erano tutti di scelta compagnia, figuratevi che venne anche Sua Altezza Reale il duca del Monferrato; anzi si fece una volta un gruppo fotografico, tutti insieme: guardate qui sul divano: vedete Sua Altezza? Questa qui dovrei esser io! Poi c’erano molti giovanotti dell’aristocrazia, molti signori francesi, parecchi artisti che per mio conto io preferisco agli altri: tutta gente di spirito, con la quale c’è sempre da apprendere qualche cosa mentre si scherza e si ride. Lì ho conosciuto Balducci, il commediografo Salsi, e Filipponi, il pittore mantovano, sapete?...»
«Il torrente delle sue parole, quando pareva arrestarsi un momento dinanzi a un punto interrogativo o esclamativo, precipitava indi più rapido come, dopo un ostacolo, l’acque scorrenti. E seduto al suo fianco, io restavo immobile e attento quasi pendendo dalle sue