Pagina:De Roberto - Gli amori.djvu/131

ANACRONISMO

Cara Contessa

Hauptig di Mannheim, celebre artista tedesco di cui ella avrà sentito qualche volta parlare, fu, anni addietro, in Italia, e precisamente a Roma. Abitava in una casa mobiliata, in via Margutta, dove stavano altri artisti; ma egli non aveva neppur veduto i suoi vicini, occupato com’era tutto il giorno a lavorare. Il lavoro di questo mutabile ed inquieto dilettante al quale nessuna forma dell’arte è sconosciuta consisteva allora nella pittura. Il suo studio, un immenso stanzone al quarto piano, riceveva luce, dalla parte del cortile, da due balconi aperti sopra un ballatoio che girava lungo tutti i quattro muri interni del fabbricato e sul quale si aprivano tutti gli altri balconi delle stanze di quel piano. Siccome non era diviso da cancellate, i casigliani potevano comunicare facilmente gli uni con gli altri; ma Hauptig, nascosto dietro le sue tele, non aveva notizie del resto del mondo. Un giorno, mentre disegnava un paesaggio, udì grida infantili e un rumore affrettato di passi e un esclamar minaccioso:

— Monella!... monella!...