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perchè da questo loro contegno le giovani e le belle li giudichino degni d’essere amati.
A onor del vero bisogna riconoscere che questo calcolo è divenuto incosciente. Bisogna riconoscere ancora che, talvolta, non c’è calcolo di sorta, nè cosciente nè incosciente, e che un istinto pervertito oppure un particolare sentimento induce gli uomini a dimostrare amore per donne vecchie od orribili. Ha ella letto quella novellina di Catulle Mendès dove si discorre del giudizio di Don Giovanni?... Quando l’anima del morto eroe compare dinanzi al Giudice supremo, tutte le donne che in vita egli ingannò, offese e perdè, sorgono a deporre contro di lui: le accuse sono innumerevoli, le testimonianze schiaccianti; pare inevitabile la più severa condanna; ma ecco sorgere a un tratto una vecchia, una donna che già conobbe le dolcezze dell’amore e, volendo ancora gustarle, non le potè più trovare quando, per gl’insulti del tempo, gli uomini già supplici e adoranti la fuggirono e la derisero. Or bene, Don Giovanni, l’insaziabile, non fece come gli altri; si chinò verso di lei, la raccolse, le procurò ancora una volta gli spasimi ineffabili... e per questa carità d’amore egli è perdonato!
Catulle Mendès fa opera di fantasia, ed io so che ella non tiene nessun conto delle finzioni. Le narrerò dunque un fatto, una storia vera e non una novella. Il protagonista è un romanziere francese che ebbe gran fama verso la metà di questo secolo e che si legge ancora, quantunque l’opera sua, innegabilmente rivelatrice d’un grande ingegno, non procuri le squisite impressioni e i fremiti arcani dei quali sono avidi gli amanti della dea Arte. Senza tanti discorsi: Eugenio Sue. Eugenio Sue, dunque, s’atteggiava, come tutti gli scrittori del romanticismo, a depravato; ma forse, o senza forse, era naturalmente sano, e la troppa salute dovè nuocere alla sua grandezza se è vero che il genio è una malattia. Per dimostrare la propria corruzione egli narrava agli amici alcune gesta che Alessandro Dumas riferisce giustamente come altrettante prove di bontà. Oda questa. Una sera l’autore