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fantasia, ma di osservazione. Il gran pubblico che non sa delle nostre amabili liti, che s’interessa mediocremente ai particolari modi di vedere intorno ai rapporti dei sessi, forse potrà accordare un poco di attenzione a queste lettere per spirito di verità che mi animò nello scriverle.

Vede come ho fatto miei i suoi ragionamenti? Ma ella già sapeva che non è un’impresa disperata quella di persuadere a un autore che l’opera sua vale qualcosa... Mi lasci ora sperare — per me e per lei — che il pubblico non sia del parere contrario, e voglia gradire ancora una volta l’espressione della singolare reverenza con la quale sono

di Lei, gentilissima Amica,

dev.mo ed obb.mo

F. de Roberto


All’illustrissima Signora

la Contessa R. V.

Siena