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il secreto di tutta la sua vita. Una condizione era posta alla sua felicità: non avere avuta quella triste esperienza del mondo e di sè. E come questo non ora possibile, egli non aveva il dritto di domandare ciò di cui non era degno. Sedurre quella fanciulla, ottenerne l’amore con la promessa del suo, sarebbe stata una profanazione, un crimine inescusabile... Il cielo, nella sera saliente, si era fatto d’un azzurro tenero, d’una sfumatura infinitamente delicata, e lo scintillio degli astri era vivido e profondo. I fiori del suo piccolo giardino profumavano la mite aura autunnale. Squisito come la tinta di quel cielo, come il profumo di quei fiori, era il sogno che egli aveva visto balenare un istante; ciò che la ragione comandava era che restasse eternamente un sogno...

La risoluzione che Ermanno Raeli aveva presa quella sera domandava, come principale condizione, che egli non vedesse la signorina di Charmory. Invece, le promesse fatte alla contessa di Verdara, delle quali questa aveva