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ermanno raeli. | 85 |
facilità della quale si stupiva pel primo. Dalle antichità di Palermo e della Sicilia, il discorso era passato alle questioni dell’arte contemporanea, ed in tutto la signorina di Charmory manifestava delle opinioni profonde, che quasi sempre corrispondevano con le sue. Talvolta, egli sentiva di essere d’un altro parere, e non era per lui un soggetto di minor meraviglia l’accorgersi di sviluppare gli argomenti favorevoli alle teorie contrarie alle proprie. Era l’antico dilettantismo critico che rinasceva, la naturale disposizione ad ammettere tutto e a tutto legittimare, o una conversione temporanea, compiutasi sotto l’impero della seduzione che si esercitava su di lui?... Egli non aveva l’agio di pensare a tutto questo, nel delizioso infiacchimento della volontà che lo aveva guadagnato a poco a poco e che gli aveva impedito di congedarsi malgrado l’avanzarsi dell’ora.
Prendendo parte alla conversazione, la contessa serviva il the ai suoi amici, e ad un tratto sopravvenne Giulio di Verdara. «Ci sei ca-