di dirigersi verso Porta Macqueda; egli non aveva per nulla deciso di recarsi dalla contessa, si proponeva di voltare indietro appena giunto dinanzi alla sua villa, o di passar oltre. Com’era avvenuto dunque che dinanzi al cancello egli avesse fatto fermare la carrozza?... Quando noi crediamo di essere più indifferenti, e liberi di apprenderci a un partito piuttosto che all’altro, cerchiamo dunque d’ingannarci da noi stessi, ed il nostro partito è già preso irrevocabilmente? O nei momenti decisivi qualche cosa sorge dal fondo dell’incosciente per sospingerci in una certa via, come un’improvvisa corrente magnetica la quale sorga a distogliere dalla sua naturale orientazione l’ago calamitato?... La successione dei sentimenti, per Ermanno, era stata rapidissima. Appena uscito dalla sua incertezza, appena messo piede a terra, una specie d’ambascia erasi impadronita di lui, un terrore di andare incontro a qualche cosa d’arcano, un pentimento della sua risoluzione, e una tentazione imperiosa di tornare indietro. Se fosse