della padronanza di sè?... In quei giorni, la figura del giovane le era più d’una volta tornata alla memoria. Ella non riusciva a spiegarsi quella specie di enimma vivente, quell’uomo nella pienezza della vita che si teneva in una rigida clausura, che proseguiva delle aride cose quando tutto gli avrebbe sorriso dintorno... O meglio, ella credeva di spiegarselo: era forse una ricerca di originalità, la soluzione da lui data al problema che occupa la mente degli uomini: rendersi interessanti!.. Ma, nello stesso tempo che si applaudiva della sua chiaroveggenza per cui era messa sulle difese, si dava una fuggevole occhiata al grande specchio decorato che stava disposto vicino al suo seggiolone favorito... Nessuna, intanto, di quelle visitatrici avrebbe potuto sorprendere nulla della leggiera preoccupazione in cui ella si trovava. In mezzo alla gente, la contessa aveva tutto il suo brio, tutto il suo spirito più fresco e più vivo; da sola animava il piccolo mondo raccolto intorno a lei, mettendo le sue conoscenze in relazione tra loro