sificazioni della casa che erano gli alberghi nei quali aveva dimora. Fra quelle miserie aveva durato, aspettando — che cosa? che il peso di quel destino ricadesse ancora su di un altro, che un poco di quel fango schizzasse addosso ad un altro, che il sentimento della sua sciagura s’inacerbisse e si complicasse d’un rimorso. Parlare prima, dir tutto subito e poi andarsene, ascriversi tra le suore di carità: era quello che avrebbe dovuto fare e che non aveva fatto per ridursi a quel supplizio. «Perchè?.. perchè?..» Perchè lo amava! perchè lo aveva amato fin dal primo giorno, con forza sempre cresciuta! «Io l’amo!.. io l’amo!..» gridava, nascondendosi ancora la faccia contro l’origliere; ed era la morte dell’ultima illusione, la coscienza della fine, che le dava quelle vertigini... Com’era lontano quel giorno!.. appena pochi mesi, nel tempo; ma che cammino aveva ella fatto!.. Accasciata su quel letto di dolore, intanto che, come una raffinata ironia arrivavano fino a lei i suoni giocondi del ballo, ella ricostruiva tutta la storia di quella lotta, dimen-