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XV.
Quando Massimiliana di Charmory riacquistò nuovamente i sensi, si trovò nella sua camera, adagiata sopra il suo letto con a fianco la contessa che spiava inquieta il suo ritorno alla coscienza. Ella aveva il vago ricordo di esser stata trascinata, inerte, con la testa fatta come di piombo; e lo stesso peso ora le gravava sulla fronte, malgrado la sua acconciatura fosse stata disfatta e una pezzuola imbevuta d’acqua ghiaccia vi venisse adattata continuamente. «Maxette... come stai?...» chiedeva sommesso la signora di Verdara, ed ella rispondeva appena con un moto degli occhi.