Pagina:De Roberto - Ermanno Raeli.djvu/173

168 ermanno raeli.

aveva passato un braccio attorno alla vita della contessa, chinando un poco la testa sulla spalla di lei. «Il soggiorno di Palermo non vi è dunque gradito?» insisteva ancora l’altra, intanto che prendeva una mano della giovanetta. «Se debbo dirvi tutto il mio pensiero, no...» rispose costei, «o almeno non più. In questa nostra vita instabile, le attrattive di ogni nuovo soggiorno finiscono presto; e non si sta volentieri a lungo dove non si è poi certi di restare...» Massimiliana diceva quelle cose con voce bassa, con un tono di stanchezza, scrollando un poco il capo, e tutta la persona esprimeva una debolezza vinta, un abbandono rassegnato e definitivo. «Così, se voi doveste restare per sempre a Palermo, non direste altrettanto?..» chiese ancora la contessa, esaminando attentamente la fisonomia dell’amica. La signorina di Charmory la guardò a sua volta con un inquieto stupore. Stringendole allora la mano con più forza che la situazione non richiedesse, Rosalia di Verdara cominciò finalmente: «Ebbene, Maxette... voi