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fiducia nella possibilità della sincera amicizia fra l’uomo e la donna... Risolutamente ella quindi rispose: «Il visconte fa un giuoco d’inferno... Ha perduto finora qualche cosa come ottantamila lire, e non ha pagato i suoi debiti...»

Ermanno s’era lasciato sfuggire un moto di stupore. Egli sapeva che d’Archenval era un giuocatore appassionato; non sospettava però che fosse arrivato fino a quel punto, e i vincoli che univano Massimiliana al visconte erano troppo stretti, perchè egli non fosse dolorosamente colpito da quella notizia. «Non ha pagato!..» ripetè; ma, dopo una breve reticenza, aggiunse prontamente: «Il visconte è un gentiluomo; farà onore alla sua parola!» — «Certo!» riprese la contessa; «nessuno ne dubita; ma la perdita non è indifferente e se crescesse... Credo che, per questo, i nostri amici lasceranno presto Palermo...» — «Lasceranno Palermo?...» E le due parole gli erano sfuggite, rapidissime, in un sussulto istintivo di tutta la persona, mentre con le mani