Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ermanno raeli. | 115 |
«Di chi parli dunque?..» — «Ma di Raeli, per bacco!..»
Indifferente in apparenza, il conte si era accorto da un pezzo della simpatia di sua moglie per l’amico; ma se da una parte la stima che aveva per Rosalia e dall’altra la fatta scoperta dell’amore di Ermanno per Massimiliana, lo assicuravano contro ogni pericolo, egli metteva ora una specie di piacere un poco cattivo nel togliere alla donna ogni più lontana illusione. Era la prima volta che sua moglie gli aveva dato ragione di sospettare, e l’idea del pericolo lo aveva sul principio turbato un istante. Non aveva mostrato il suo turbamento come non mostrava nessun altro moto dell’animo; ma per una reazione frequente, la sicurezza riacquistata non lo faceva indulgente verso l’oggetto della passata preoccupazione. «Non hai tu visto come guarda Massimiliana?» diceva; «ci vuol poco a capire che si è messo in testa di esserne innamorato! E i tipi di quel genere non si smontano facilmente...» Con una mano afferrata