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102 | ermanno raeli. |
gustasse per la prima volta, dopo la morte dei suoi, le gioie serene della famiglia.
Ma passare accanto a Massimiliana di Charmory in mezzo alla folla, e non accorgersi di nessuno, non sospettare neanche le altre esistenze; essere tutto all’incanto di una comunione spirituale, col vivo sentimento che essa avrebbe formato il più puro profumo della ricordanza: era una di quelle cose che lo riconciliavano con la vita. Questo, anche meno, gli bastava. Solo, lontano da lei, il ricordarla, il ricostruire tutte le frasi che ella aveva pronunziate, il raffigurarsela in tutti gli atteggiamenti che aveva presi, il chiudere gli occhi e pensare soltanto: «Ella esiste,» lo manteneva in uno stato di beatitudine, di fiducia così salda, che egli si sentiva diventato veramente un altr’uomo.