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più atroci, le vergogne più innominabili. Allora, capisci, io non ero corazzata d'acciaio contro le seduzioni... Feci....

— Costanza!... te ne scongiuro!...
— Zitto, bambino! Lascia fare a me. — E riprese, rapidamente: — Feci...

come molte altre. Credetti d'avere incontrata la felicità; credetti — hai capito? — Fu una tregua soltanto. L'amore di... colui, finì presto... se pure cominciò mai... No, no; hai ragione, non cominciò mai!... Un sentimento di falso dovere non gli fece dir nulla; e, in cambio, mi oltraggiò... capisci come? preferendomi una... delle altre. Mi sentii sferzata a sangue. Vidi tutto abietto intorno a me; in quell'abiezione volli cadere anch'io, per vendetta, per rabbia impotente.... Fu una volta sola, e fu abbastanza... Andrea, te lo giuro, per l'amor nostro!... Andrea!... Andrea, che cos'hai?...

Egli si era fatto ancora più pallido, spaventosamente, ed aveva portato una mano al petto.

— Il sangue! il sangue! il sangue di Andrea! il sangue generoso

versato per questa indegna!

E accostate le mani alla fasciatura tutta madida, le portò al viso.

— Che io mi lavi nel tuo sangue, ch'io lavi le mani, ch'io lavi la

fronte, ch'io lavi la bocca,