Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— E con chi? Non me lo avete ancor detto....
— Con Sammartino.
— Un'altra volta!
Una crisi di dolore la abbattè. Ella lacerava il fazzoletto, si infiggeva le unghie sulla testa, si torceva le mani, soffocando le grida che le salivano alle labbra.
— E non prevederlo, iersera!... Non prevederlo!... Disgraziata, la
colpa è mia!...
Poi, repentinamente, afferrando il braccio al duca di Majoli, fissandolo cogli occhi atterriti:
— Ma è moribondo... dite la verità! Non mi avreste chiamato se non
fosse una ferita mortale!...
E prima ancora d'aver ottenuto risposta, acquistata quella certezza, ruppe in un singhiozzo lacerante.
Il duca le aveva presa una mano, tenendola stretta fra le sue. Una parola gli saliva alle labbra, convulsamente: «Povera!... povera!...» con un impetuoso bisogno di mescere le proprie lacrime a quelle di lei; ma uno sforzo violento, un irrigidimento di tutti i nervi ricacciava indietro la parola ed il pianto.
— Fa presto!... Più presto!... — ordinava al cocchiere, sporgendo
automaticamente il capo dallo sportello; ma avrebbe voluto piuttosto gridargli: «Torna indietro!... Torna a casa!...»