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56 | documenti umani |
Era dunque un egoista; nient’altro che un egoista sofisticatore?... No; era che egli non la sentiva più sua, più tutta sua; che qualcuno aveva ancora un posto nella memoria se non nel cuore di lei; che i fatti dai quali era stata ridotta nella condizione in cui l’aveva trovata erano di quelli che lasciano indelebili traccie. Era finita, l’amore non era più possibile; quella donna era indegna d’un amore come il suo; a momenti avrebbe voluto metterla alla tortura per farle confessare che Sammartino era stato il suo amante, per avere il diritto di disprezzarla, per abbandonarla a colui....
— No! No!... Costanza mia!...
La baronessa riappariva in quel momento. Malgrado il suo braccio destro fosse irrigidito per lo sforzo di sostenere una vecchia valigia polverosa, ella entrò nella stanza con passo affrettato, con una risolutezza in tutti i suoi movimenti. Gettò la valigia per terra, s’inginocchiò per aprirla con una piccola chiave che teneva già in mano, e rialzandosi:
— Ecco le lettere, — disse ad Andrea, freddamente. — Fatene quel che volete.
D’un movimento istintivo egli si era gettato sulla valigia come sopra una preda. Erano dunque lì le prove materiali di quel passato che egli aveva cominciato per non curare, e