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il passato 39

Allora egli le si era messo in ginocchio dinanzi, asciugandosi gli occhi con la sua veste, un lembo della quale portava di tratto in tratto alle labbra.

— Perdonami!... Ti ho fatto male?... Ma il vedere quel ritratto.... l’imagine della Costanza di un altro.... Ora è finito, guarda; è proprio finito.

— Allora, dammi quel ritratto.

— Ah, no!

Egli lo aveva portato con sè, lo aveva nascosto gelosamente, e un irresistibile impulso lo persuadeva a rivederlo. Dinanzi a quella figura, la crisi di pianto si rinnovava, ogni volta. Una tenerezza amara lo vinceva al pensiero di quella sposa, di quella vergine che entrava appena nella vita, lieta, confidente, e che un tenebroso avvenire insidiava. Quali sogni dorati avevano spiegato le loro seduzioni dietro quella fronte purissima? Quali gioconde visioni si erano svolte dinanzi a quegli occhi ridenti?... Ahi! uno spettacolo di miserie, di tristezze, di dolori, si era presentato in cambio dei lieti sogni; e come lungamente, come amaramente quegli occhi fatti per rispecchiare il sorriso dei cieli avevano pianto!... E non poter nulla contro tutto ciò; non poter nulla lui che avrebbe dato la vita per vederla sorridere!... Se fosse stato pos-