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supponendo che quel giudizio potesse essere disinteressato, sospettò un momento che glie ne volesse per la sua riuscita presso Costanza di Fastalia; che fosse, infine, un poco geloso.... Poi scacciò il suo sospetto, rimproverandosi di averlo concepito. La più grande dirittura si leggeva negli sguardi dell’amico; egli ne conosceva l’antica nobiltà dell’animo, ed aveva potuto apprezzare tutta la delicatezza, il rispetto, la stima, la protezione di cui aveva circondata la baronessa.

Perchè, intanto, il duca non voleva credere — era evidente — alla sincerità dell’amor suo? Perchè la stessa Costanza aveva talvolta l’aria di dubitarne?

— Come è possibile, — diceva ella, — che tu mi ami così?... Come sono indegna dell’amor tuo!...

— Tu, indegna?... — ed aveva dato in uno scoppio di risa. — Ah! ah!... Ma non vedi dunque che è incredibile per me quel che succede? Che non è vero, che non può esser vero che tu mi ami, poichè io non ho nulla per essere amato da te? Tu, indegna, tu?...

— Ah, se sapessi....

Ma, come ogni volta che ella accennava al proprio passato, Andrea Ludovisi le chiudeva la bocca con un bacio.