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documenti umani 27

guimento del proprio sogno. Cadevano gli ostacoli, ma uno solo persisteva, formidabile: la idea di completare la perdita di quella donna; il bisogno prepotente di saperla rispettata a quell’identico modo con cui la rispettava egli stesso.

Andrea Ludovisi avrebbe passata l’intera sua vita come in quei dolci e fugaci giorni, dedicando tutti i suoi pensieri, i più intimi, i più reconditi, alla baronessa Costanza, soffocando la parola scottante che gli saliva incessantemente alle labbra, trattenendo il pianto che gli metteva un nodo alla gola, se ciò che egli aveva temuto da molto tempo non fosse finalmente successo.

La baronessa di Fastalia era forse, fra le signore napoletane, una delle più circondate. La sua bellezza, il suo spirito, il suo nome, erano altrettante attrattive, alle quali si univa, più potente e più rara, quella della sua completa libertà. Divisa dal marito, che per giunta non viveva a Napoli; senza figli, visitata solo di tanto in tanto dal suo vecchio zio, il principe di Marciano, suo solo parente, la baronessa si trovava in tali condizioni che farle la corte era la prima idea dei frequentatori del suo salotto. Erano bastate poche visite perchè Andrea Ludovisi se ne accorgesse. Giovani ed uomini