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ra, ricordandone tutta la seduzione, tutto il fortissimo incanto, la sua paura cresceva: sarebbe bastata una sola parola perchè egli avesse tutto dimenticato: la serietà della sua vita presente, i doveri della sua posizione, i mille pericoli di un tardo ricominciamento...
Un piccolo rumore lo richiamò alla presente realtà: il servo, insospettito dal lungo silenzio intanto che l'ora del desinare era trascorsa, gironzava nella stanza attigua. La sera era già discesa, soavissima. Ora sarebbe stato impossibile di leggere la lettera senza fare accendere un lume. E traendo profitto da questo nuovo pretesto di ritardo, il Landini si era tolto dalla finestra, e rovesciatosi sopra un divano, aveva ripreso a fantasticare.
Quel fenomeno costante pel quale, se qualcosa ci sta a cuore, noi troviamo subito mille ragioni che ce ne dimostrano la convenienza, si ripeteva in lui. Tutto alla evocazione di quel passato, egli trovava ora dei motivi che lo spingevano sempre più per quella via.
Dall'ammettere che la donna avesse potuto essere tratta in inganno, al giustificare la condotta di lei, non v'era che un passo. Dal giustificarla, ad accusare sè stesso, il passaggio era meno facile; nondimeno egli lo compì. Trovava di non avere insistito abbastanza, — a