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rivolgersi ancora a lui!... Si era ella pentita dei suoi sospetti? Un caso fortuito, come era accaduto a lui stesso, glie ne aveva rivelata tutta l'odiosa ingiustizia? O cercava ella, ora soltanto, di avere una spiegazione?...
Il Landini si perdeva in ipotesi. Egli aveva un mezzo sicuro di decifrare l'enimma: aprire la lettera, e leggerla; ma, in quella sovraeccitazione cerebrale a cui era in preda, trovava una specie di strana voluttà a prolungare la tormentosa incertezza, a tentar di esaurire coll'imaginazione tutti i partiti possibili. Poi, un nuovo sentimento cominciava ora ad impedirgli sordamente di porre ad effetto la semplicissima risoluzione: una specie di secreta, di inconfessata paura... Era egli tanto sicuro di sè da poter sentire impunemente tutto ciò che ella gli avrebbe detto? Era ben sicuro che il fuoco di quell'amore fosse tutto ridotto in cenere? Non temeva egli che alle parole della donna, alla evocazione di un passato che formava l'orgoglio della sua vita, il fuoco divampasse nuovamente, come al soffio vivificatore dell'ossigeno?... Egli non era più giovane, gli anni erano passati anche per lei; ma, non avendola più incontrata, egli non sapeva imaginarla altrimenti che quale l'aveva lasciata. Rivedendo quella gentile figu