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— Chi è ancora? — chiedeva egli infastidito, al servo che, aperto

l'uscio, se ne stava lì in mezzo, come cercando le parole.

— Una persona che vuol parlare al signore... che insiste....
— Ho già detto che non sono in casa per nessuno.
— Dice, scusi, che deve consegnare a lei personalmente una lettera

urgente....

L'avvocato Landini passò egli stesso in sala, non cercando di nascondere la sua contrarietà. Si trovò dinanzi ad uno sconosciuto, che dall'abito, dall'attitudine umile più che rispettosa, pareva dover essere un domestico.

— Che cosa volete?
— È lei il signor avvocato Carlo Landini?
— Io in persona.
— Debbo consegnarle questo.

Cavò di tasca una lettera e la porse al Landini. Appena questi ebbe gettato uno sguardo sulla busta, il fastidio che s'era fino a quel momento letto sulla sua fisonomia, dette luogo ad una specie di attenzione concentrata, di preoccupazione mista ad una inquieta curiosità.

— Sta bene.... grazie.... — disse alla persona che aspettava,

congedandola; e passò rapidamente nella sua stanza da studio. Prese sul tavolo un piccolo tagliacarte a foggia di