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non lo guardava più, non avrebbe potuto più rimproverarlo col suo immobile sguardo! E, risolutamente, dimenticando tutti i suoi scrupoli, Roberto Berni disciolse uno dei fasci di carte.

Per il primo, un telegramma gli cadde sotto gli occhi, un telegramma di città dal grosso carattere nero, così fresco come se fosse arrivato soltanto il giorno innanzi, «105 2000 3 24 B.» Degli anni erano passati, mille altre vicende avevano lasciato le loro traccie nel suo cuore e nella sua mente; ma l'impressione di angosciosa inquietudine destata da quel telegramma si rinnovava, e così scuotente come la prima volta.... Aveva egli ben letto? Il convenzionale cifrario era stato bene interpretato? «Domani, nell'ora e nel luogo consueti, a qualunque costo, per un affare grave...» Che cosa voleva dire?... E ad un tratto egli si rivedeva sulla strada maestra del villaggio, trascinato al trotto serrato della carrozza che s'avviava verso la villa del conte Des Fayolles; vedeva il paesaggio sfilargli rapidamente dinanzi senza più distinguerne le particolarità che, nella frequenza di quelle gite, gli si erano stampate nella memoria e con la loro successione prevista gli indicavano l'avvicinarsi della meta sospirata. Ora i cavalli si erano messi