Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu/249

dal cielo ottenebrato, e ricopre la terra, e seppellisce i viventi. Nei campi agguagliati, piccole elevazioni indicano il posto di una tomba; ma ben presto quelle pieghe si livellano anch'esse, e per l'immenso cimitero dei mondo niun segno distingue più la cenere della terra dalla cenere delle generazioni mietute...

Così cantava l'organo.


                                                3 novembre.

Ecco quello che io cercavo.

Questo strumento monumentale, che si slancia a guglie come anelante all'alto, dalla voce piena, grandiosa, possente, fatta di milioni e milioni di vibrazioni sonore che si fondono in una; questo strumento sul quale mani invisibili si esercitano, traendone suoni che errano per la vastità delle navate, sotto il cielo delle cupole, in un ambiente dove tutto è disposto per parlare della vita spirituale, è il solo che valga la pena di essere ascoltato.


                                                5 novembre.

L'organo di Donato del Piano è uno dei più mirabili di Europa. Ha cinque tastiere, settantadue registri, e duemila novecento sedici canne.

La chiesa è la più grande di Sicilia, il convento uno dei maggiori del mondo. È tu