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poteva confessare nessuno, e lei tanto meno! Egli era un uomo, debole, cieco, turbato, malfermo come tutti gli uomini, ed in quel momento d'affanno più di tutti gli altri! Perchè metterlo dunque alla prova; e quale mostruoso sacrilegio doveva compirsi sotto quel confessionale, nella casa del Signore?...
Nessuno di quei varii sentimenti tumultuanti in lui si poteva rivelare alla donna. Accasciata in ginocchio sulla predellina, dietro la piccola finestra tutta simmetricamente forata, ella cominciava a parlare con voce rotta dall'emozione, cercando stentatamente le parole, con frequenti reticenze piene di turbamento. Ella diceva i pericoli che la insidiavano, l'abisso della colpa che le si spalancava dinanzi, che le dava le vertigini, e che l'attirava.... Unita contro la propria volontà ad un uomo che non amava, ella non era libera di soffocare la voce del cuore; poi, ella sapeva tutta la gratitudine di cui quell'uomo che le aveva dato il suo nome ed il suo affetto — il padre di sua figlia — era degno; la gratitudine, sì, qualcosa di più del dovere.... ed ella si sentiva dilaniar l'anima, e la sua pace era perduta, ed invocava una parola che la reggesse in quella lotta di tutti gl'istanti, tanto più atroce quanto più intima.
— Padre, o padre! voi che tutti venerano