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un poco meravigliata che si leggevano negli sguardi di quanti lo circondavano, e l'intima sfiducia di esserne veramente degno, occupava la sua mente intanto che egli si preparava ai mistero dell'elevazione. Se gli uomini avessero potuto leggergli nell'anima in quell'ora; se avessero potuto sospettare il dubbio che vi tenzonava, intanto che egli teneva chini gli sguardi sul messale e le mani congiunte in segno di adorazione?.... In quei momenti, per l'attenzione stessa di cui lo faceva oggetto, il dubbio s'ingigantiva; egli si persuadeva della propria indegnità, dell'ipocrisia che vi era da parte sua nel presumere di farsi curatore di anime, lui che aveva pel primo bisogno di esser guidato! In una rapida evocazione, riprovava allora le inquietanti impressioni dell'adolescenza, quando veniva di tratto in tratto nel sontuoso palazzo degli avi, e come dietro un sipario intravedeva il magico spettacolo del mondo e delle sue attrattive; allora, l'acuto profumo dei fiori freschi, unica nota vivace profusa su quegli altari quasi nudi, gli procurava un turbamento profondo.... Un istante dopo, la crisi era superata; egli aveva degli slanci interiori di sommessione, di sacrifizio, che lo redimevano ai proprii occhi; mentre l'ostia si alzava, in un nembo d'incenso, egli