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hessa di Neli si rivolgeva per la centesima volta, da che aveva incontrato l'Olderico, quella domanda. Ella aveva ancora dinanzi la sua figura aristocratica, dai gesti agevoli e corretti; sentiva ancora il suono della sua voce quando, al ritorno dal romitorio, preso posto nel landau della marchesa, si era intavolata una discussione sulle cose dell'arte e della letteratura, ed egli aveva svolto delle opinioni e manifestati dei gusti delicati, squisiti, quasi femminili. Aveva ancora promesso di mandare dei libri alle signore, e la duchessa contava su di questo perchè quella relazione si annodasse. Ora ella si pentiva di non avergli dato ad intendere che la sua compagnia le sarebbe stata molto gradita, e che lo avrebbe rivisto con piacere in casa propria. Come era stata fredda, rigida, antipatica! Doveva certamente aver fatto un effetto di repulsione invincibile. Già, era così mal messa! Quella povera vesticciuola grigia!... Quella cappottina dell'altro anno!... Non aveva sorriso neppure una sola volta, non aveva dischiuso abbastanza le labbra perchè, in mancanza di gioielli, egli vedesse almeno le perle dei suoi denti.
— Verrà?... Non verrà?...
Malgrado i suoi timori e i suoi pentimenti, la duchessa serbava ancora qualche speranza.