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freddo mi passava da capo a piedi e mi pareva che il mondo stesse per finire. Vedevo quel che si preparava, e temevo di comprendere che era lei a volerlo. Allora, che cosa potevo farci?... Poi, mi persuadevo d'ingannarmi, speravo che tutto questo fosse un prodotto della mia fantasia, della mia paura. Ella non era nè triste, nè lieta; mi pareva un poco annoiata. Con me, era piuttosto fredda; capivo che il pericolo sarebbe stato nel caso contrario. Quell'uomo era ingolfato in affari politici, agitava il paese, non aveva tempo da scrivere una lettera.
«Le lettere anonime sono una provvidenza. Data la fondamentale vigliaccheria umana, è provvidenziale che si possa far risapere una cosa o dare un consiglio senza arrischiar nulla. Mi scrissero che mia moglie era andata, un certo giorno, in una certa casa, a trovare quell'uomo.
«Quando si dice che una cosa è inverosimile, che non vi si può credere, si fanno delle frasi. Io vi credetti subito. Mia moglie era lì, dinanzi a me, e ad un tratto mi parve che ella fosse tutta macchiata, tutta contaminata, e che se io l'avessi toccata soltanto con un dito quella bruttura mi si sarebbe attaccata addosso.... Le mostrai la lettera. Come ella mi vide gli occhi, si alzò di scatto. Io le domandai che cosa avesse