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84 italia e grecia nelle lettere di giorgio byron


verà mai più l’occasione....» Se il poeta potesse vedere ciò che accadde dopo di lui e ciò che accade ora delle due nazioni allora lottanti per la loro redenzione, non proporrebbe più il destino dell’Italia alla Grecia come esiziale e schivabile; potrebbe invece ripetere le parole rivolte con vero senso profetico al Governo ellenico il 30 novembre del 1823: «Debbo francamente confessare che se non si ristabilisse l’unione e l’ordine, i Greci perderebbero in gran parte, se non totalmente, l’aiuto che potrebbero aspettarsi di ricevere dall’estero. E ciò che peggio è, le grandi potenze europee, delle quali non una sola era nemica della Grecia, che anzi parevano favorire il suo ordinamento in nazione indipendente, resterebbero persuase che i Greci sono incapaci di governarsi da sè, e forse darebbero allora mano a metter fine alle vostre dispute in modo da distruggere le vostre più brillanti speranze e quelle dei vostri amici....»

25 dicembre 1916.