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l'adriatico e le due sicilie a campoformio 59


avvenuti e minacciati nell’Adriatico, fermano meglio l’attenzione del lettore e acquistano sapore di attualità, oggi che l’Italia attende a risolvere il problema del suo mare orientale.

Durante le discussioni della pace con l’Austria, abbandonando al vinto e prostrato nemico gli Stati veneti come compenso della Lombardia strappatagli per costituirla in repubblica e farne un satellite della Francia, Napoleone Bonaparte aveva detto di voler riservare a questa nuova potenza italiana le isole Jonie, già della Serenissima. Se gliele avesse effettivamente procurate, il Côrso avrebbe compensato, benchè in troppo piccola parte, l’iniquo vantaggio accordato all’Austria con la cessione delle più sicure costiere adriatiche; ma, ripensandoci meglio, il prepotente maneggiatore di quella pace si pentì della buona intenzione. Già cominciava egli a volgere nella mente il disegno di fare dell’Italia, parte conquistandola, parte asservendola, il centro di un impero mediterraneo; aveva allora allora recuperato la Corsica che gli Inglesi erano stati costretti a sgombrare, aspettava di prender l’Elba e d’avanzare da Livorno in Toscana, era già disceso in Ancona, «finestra dell’Oriente»: le isole Jonie avrebbero prolungato la catena di quelle stazioni fino alla soglia del Levante. Il Direttorio, col quale l’accordo non era sempre perfetto, lo assecondava in questo proponimento: il Carnot osservava: «Corfù è